Terzo Occhio (Ajna il Sesto Chakra)
Il Terzo occhio: una prospettiva scientifica e filosofica
L’invio del pensiero verso qualcuno o qualcosa implica in realtà l’invio di attenzione, intenzione cosciente, energia e parte del proprio corpo astrale. Questo concetto è simile a quanto avviene nella preghiera. Tradizionalmente, nell’Occidente, il pensiero è stato considerato come qualcosa di astratto, prodotto dal cervello sul piano fisico e dalla mente sul piano ideale. È importante tuttavia considerare quale mente sia coinvolta in questo processo: la mente inferiore o quella superiore. La mente rappresenta l’incontro tra lo spirito e il Karma, tra lo spirito e la materia. La materia, come sappiamo, è energia, ma anche il pensiero è energia, e possiamo sfruttare questa energia a nostro vantaggio.
Oggi gli scienziati affermano che la materia è energia, così come il pensiero e ogni forma manifestata. Questa nuova comprensione richiede una revisione dei punti di vista tradizionali. Il pensiero è una creazione della mente che può essere pronunciata e allo stesso tempo persistere nel tempo. Quando un sensitivo immagina di mettersi in contatto con un’altra persona, in realtà sta inviando il suo corpo sottile nella dimensione dell’invisibile, superando le limitazioni di spazio e tempo. In questo caso, pensiero e persona coincidono.
Il Terzo Occhio, noto come Ajna Chakra nella tradizione indiana, è il sesto punto energetico su un totale di sette. È considerato l’occhio interno, l’occhio della grande visione, che ci permette di vedere l’invisibile. Questo punto si trova nel mezzo delle sopracciglia, leggermente sopra il punto tra la radice del naso e le sopracciglia.
Secondo alcuni esperti, aprire il terzo occhio significa acquisire la facoltà della chiaroveggenza, la capacità di vedere “cose che gli altri non riescono a vedere”, come ad esempio le aure o avere visioni e precognizioni. Il terzo occhio ci permette di percepire entità di altre dimensioni, come se fosse una videocamera a raggi X che ci consente di ampliare la nostra conoscenza di ciò che stiamo vivendo in quest’universo.
Aprire il terzo occhio significa aprire la porta verso piani superiori di consapevolezza. Le chiavi per aprire questa porta sono l’introspezione, la meditazione, lo yoga, il qigong e lo studio delle energie e delle tecniche di risveglio. Se partiamo dall’assunto che siamo spiriti o entità incarnate in un corpo per poter vivere in questa dimensione densa, oppure che siamo pura energia che si è manifestata come materia per imparare qualcosa su questo mondo, aprire il terzo occhio significa ristabilire il contatto con la nostra vera realtà.
Non si tratta solo di un ritorno all’essenza, ma piuttosto di una visione ed esperienza più complete dell’esistenza. Il terzo occhio è collegato alla ghiandola pineale, che la scienza medica occidentale considera come un occhio atrofizzato. Tuttavia, si presume che la “scienza segreta” sappia che questo occhio non è atrofizzato, ma aspetta solo di essere risvegliato. È lì che attende energia e stimoli per tornare in funzione. Si dice infatti che questo occhio non subisca né evoluzione né involuzione, ma sia in attesa di essere risvegliato, come il genio della lampada nella favola di Aladino.
Solitamente, il praticante di qigong e yoga, prima di lavorare sul sesto chakra, stabilisce una solida base nei primi cinque chakra. I chakra sono collegati alle emozioni e alle parti del corpo. È simile alla costruzione di una casa, dove si pongono le solide fondamenta prima di poter costruire un grattacielo stabile. In caso contrario, si rischia di appesantire troppo la struttura e farla crollare.
La ghiandola pineale, collegata al terzo occhio, produce melatonina solo di notte. Poco dopo l’oscurità, le concentrazioni di melatonina nel sangue aumentano rapidamente, raggiungendo il picco tra le 2 e le 4 di notte, per poi diminuire gradualmente all’avvicinarsi del mattino. Le luci artificiali, i computer e la televisione possono influenzare anche la sua funzione più basilare. Inoltre, le cariche elettriche di questi dispositivi tecnologici influenzano le scariche elettriche del sistema nervoso umano.
L’esposizione alla luce inibisce la produzione di melatonina in modo dose dipendente. In tal senso, l’epifisi sembra giocare un ruolo chiave nelle variazioni ritmiche dell’attività sessuale, sia giornaliera che stagionale. Si trova approssimativamente al centro del cervello ed è uno dei centri dell’organizzazione circadiana dell’organismo. Tuttavia, suscita ancora poco interesse nella neurologia moderna.
La percezione del buio stimola la sintesi di melatonina, che causa l’aggregazione dei granuli di melanina nella pelle, schiarendola. Le donne asiatiche, ad esempio, evitano l’esposizione al sole, preferendo invece fare lunghe dormite per mantenere la pelle chiara.
D’altra parte, la luce riduce gli impulsi nervosi del sistema simpatico e blocca la sintesi di ormoni. Basta pochi minuti di esposizione a una luce intensa per provocare una diminuzione dei livelli circolanti di melatonina. Esistono pratiche di ritiro al buio della durata di diversi giorni, che stimolano la pineale e permettono agli occhi di rilassarsi per poter vedere altri tipi di “luci” che di solito l’occhio umano non percepisce a causa dell’abbagliamento provocato dalla luce solare e artificiale. Queste pratiche possono essere aiutate dal risveglio del Sesto Chakra.
Attraverso lo studio del qigong, esistono tecniche come la Kundalini e l'”orbita microcosmica” che mettono insintonia tutte le ghiandole del corpo, creando una nuova coscienza e intelligenza corporea attraverso un processo di alchimia interna.
Il qigong utilizza l’energia sessuale, che risiede nei primi due chakra e è legata alla sopravvivenza, alla terra e all’istinto primordiale, per risvegliare i chakra più spirituali e connessi al cielo, come il Sesto Chakra, il Terzo Occhio. In questo modo, si utilizza e trasforma la forza animale e istintiva dei chakra inferiori per evolvere spiritualmente e alimentare quelli superiori.
È importante notare che i chakra non devono essere considerati singolarmente, poiché ciascuno di essi contiene anche aspetti degli altri centri di energia ed è collegato ad essi in modi variabili. L’armonizzazione dei chakra attraverso pratiche come la Kundalini e l’Orbita Microcosmica è di fondamentale importanza. Questo processo porta a un aumento dei processi di crescita animico-spirituali, distribuendo in modo equilibrato gli accumuli di energia vitale.
In conclusione, l’apertura del Terzo Occhio rappresenta un interessante connubio tra prospettive scientifiche e filosofiche. La comprensione della mente come incontro tra spirito e materia, e del pensiero come energia, ci invita a rivedere i nostri punti di vista tradizionali. La ghiandola pineale, collegata al Terzo Occhio, assume un ruolo significativo in questo processo, e la sua stimolazione e armonizzazione attraverso pratiche come il qigong possono portare a una maggiore consapevolezza e percezione delle dimensioni invisibili. L’apertura del Terzo Occhio rappresenta una via per accedere a una realtà più ampia e completa, oltre a consentire uno sviluppo spirituale e un’esperienza dell’esistenza più profonde e ricche di significato.
Sifu Davide De Santis