Taiji Combat

E’ triste vedere come anche chi allena le arti interne quando poi decide di gareggiare ad un torneo di tuishou o sanshou, finisce con l’usare lo sport da combattimento dimenticandosi di tutti i principi di Yin e Yang del Taiji fino a prima studiati. A cosa serve basare la propria vita allo studio del NeiJiaGong se poi quando si vuole utilizzare la propria struttura (bio-macchina corporea) in ambito marziale si finisce per imitare malamente un atleta di sport da combattimento? Meglio fare da subito sport da combattimento che fare NeiJiaGong per poi finire a tirare pugni al sacco e fare i “guanti” (sparring).

La mia associazione ha delle regole ferree nel torneo di TuiShou non per vincolare il praticante all’interno di paletti che bloccano una visione a 360 gradi dell’arte interna, ma solo per permettergli di usare, studiare e sviluppare il suo NeiJiaQuan in modo corretto ….è inutile salire su un tatami per fare un torneo di TaiJiQuan e adottare tecniche di ShuaiJiao, lotta o Judo. Il TuiShou serve per imparare a migliorarsi (usando sempre i principi dell’arte interna) e non per vincere e alimentare l’ego e il portafoglio.

L’arte marziali interna specialmente in occidente è vista come un aiuto allo sport da combattimento e non come un arte assestante che può essere applicata senza andare a ricercare il cardio fitness pugilistico dello sport da combattimento. In occidente il Qigong del NeiJiaQuan spesso è utilizzato solo per rilasso muscolare e “mente libera”ed il 90% dell’addestramento è fatto da cardio fitness preparazione atletica.

Anche il Fali molto spesso è solamente associato a scatti fisici improvvisi (spesso pure dannosi per la muscolatura se fatti male) che scimmiottano gli allievi appunto per imitare il loro venerato maestro: fare uno scatto imitando anche nei “versi” il maestro che esprime un Fali (che è un esplosione energetica del DanTian verso le estremità del corpo fisico) non significa saper fare davvero un vero Fali. Il Fali è un colpo che parte dalle viscere e oltre la funzione marziale (che lo rende “distruttivo” e letale per il “nemico”) ci sono anche diversi aspetti che lo rendono un ottimo metodo di fare dell’auto-terapia. Nella danza dell’YiQuan non è vero che non esistono regole o mosse ..il praticante deve assolutamente aver appreso precedentemente quei principi energetici che gli consentono di accumulare sempre più Qi attraverso la danza e deve assolutamente conoscere i movimenti corretti che permettono al Qi di spostarsi nel corpo attraverso lo Yi.
Non sono semplici colpi esplosivi fatti con sezioni del corpo ma vibrazioni delle viscere che si manifestano alle estremità del corpo grazie alla pressione del DanTian (ci vogliono anni di studio per creare la vibrazione corretta del Fali – non sono scatti che qualsiasi nevrotica potrebbe riprodurre).

Il vero combattimento dell’arte interna (come ad esempio il Taiji o YiQuan) non è combattimento grezzo ma pura auto-difesa che è in grado di uccidere nel minor tempo possibile anche un avversario armato. Uno dei livelli più alti dell’arte interna è proprio quello della “danza marziale” (JianWu) che è talmente armonica e incantevole che si starebbe ore a guardarla praticare; la danza insegna a muoversi nella spazio e aumenta la velocità di riflesso e movimento perché crea un unione tra l’interno (il praticante) e l’esterno (lo spazio in cui pratica il praticante) quindi la “mente” del praticante diventa anche padrona dello spazio che circonda l’ ”avversario” e quindi può avere facilmente il dominio dell’azione.

Per fortuna che ho incontrato tanti GaoShou (grandi maestri) nella mia vita, altrimenti probabilmente anch’io avrei pensato che il combattimento del Taiji fosse uguale a quello della Thai Boxing.

E’ impossibile fare un incontro di TaiJi o YiQuan (o arti interne in genere) perché l’arte marziale è fatta per uccidere, l’unica cosa che si può fare è mettere a “confronto” le capacità ottenute dalla trasformazione del fisico attraverso i principi del QiGong (Yin Yang, DanTian Qi, ZhenTiLi).
I due “non-rivali” useranno le braccia come prolungamento del DanTian in quanto tutti i “canali energetici” saranno collegati tra loro in un fluire ottimale del Qi vitale e dovranno dominare lo spazio a vicenda: l’arte interna è per persone colte e saggie e non ha bisogno di risse violente per essere intuita dai due praticanti che “incrociano le mani”. Ai praticanti esperti (che quindi hanno una sensibilità fuori dal comune) basta un tocco per capirsi e quindi migliorare a vicenda.
Il Fali è un esplosione energetica che parte dal DanTian e non uno scatto “muscolare” realizzato da una “sezione” del corpo; quindi per fare il Fali c’ è bisogno di avere liberato i meridiani e di aver riempito il DanTian di Qi con l’aiuto iniziale dello Yi.
L’arte marziale interna è pura alchimia dell’essere e il NeiJiaGong solitamente viene allenato dopo un severo e lungo allenamento di YangShenGong (ZhanZhuang, ShiLi, MoCaBu, Fali). Imitare i movimenti del maestro utilizzando la solita struttura è un errore gravissimo.

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