Praticare correttamente senza distrazioni
Nell’attuale società occidentale, siamo spesso testimoni di un fenomeno in cui alcune persone si illudono di essere superiori agli altri semplicemente perché praticano lo yoga. Tuttavia, è fondamentale comprendere che l’aspetto esteriore e la vanità non sono ciò che definisce la vera pratica spirituale. Un’analisi critica di questa mentalità distorta rivela come la ricerca di approvazione sui social media e l’ostentazione superficiale stiano lentamente corrompendo l’autentico spirito dello yoga.
Superando la superficialità La pratica dello yoga va al di là dell’esecuzione perfetta di pose accattivanti da condividere online. È un cammino interiore che richiede dedizione, umiltà e l’impegno a superare il proprio ego. Purtroppo, molte persone si fermano alla superficie, scattando foto di se stesse in posizioni straordinarie e cercando approvazione virtuale, creando così un’illusione di superiorità. Tuttavia, l’autentica crescita spirituale richiede uno sforzo costante e profondo, al di là delle apparenze.
Gli insegnanti di yoga, spesso desiderosi di essere apprezzati e seguiti sui social media, rischiano di cadere nella trappola dell’ego. Quando la loro immagine personale diventa più importante dell’essenza della pratica, diventano un pessimo esempio per gli allievi. L’era dell’immagine, contraddicendo la vera essenza delle antiche discipline spirituali, mina il significato stesso dello yoga. Gli insegnanti autentici dovrebbero invece incarnare l’umiltà e l’onestà, guidando i loro allievi verso una connessione più profonda con se stessi e con il mondo circostante.
Lo yoga è un percorso di crescita personale che richiede disciplina, pazienza e consapevolezza. Non può essere ridotto a un semplice spettacolo esteriore o a un’arma di vanità per alimentare l’ego. La vera pratica spirituale richiede una connessione profonda con il proprio essere interiore, un’apertura al cambiamento e una volontà di abbracciare l’umiltà. Non è un traguardo da raggiungere per sentirsi superiori, ma un costante viaggio di scoperta e consapevolezza di sé.
È essenziale riflettere sulla distorsione che si sta diffondendo nel mondo dello yoga occidentale, dove l’immagine e la vanità stanno prendendo il sopravvento sulla vera essenza spirituale della pratica. Non bisogna mai dimenticare che la superiorità non risiede nell’abbigliamento o nelle pose perfette, ma piuttosto nella profonda comprensione di sé e degli altri. Smettiamo di cercare l’approvazione virtuale e concentriamoci invece sull’autenticità, abbracciando l’umiltà e coltivando una connessione interiore più profonda. Solo allora potremo veramente evolverci spiritualmente e abbracciare il vero significato dello yoga.
Questo fenomeno si verifica anche nello YiQuan, dove molti praticanti si concentrano solo sull’esercizio del ZhanZhuang con l’unico scopo di poter dare spintoni violenti ai loro compagni di pratica, che chiamano erroneamente FaJing. Nascondersi dietro un’arte spirituale come il NeiJiaQuan, utilizzando un atteggiamento rude e violento, può gratificare l’ego e fornire una sorta di rivalsa sociale. Queste persone pensano di non essere semplici violenti che picchiano con movimenti caotici, ma credono di praticare un’arte marziale millenaria di crescita spirituale e difesa personale. Tuttavia, se non si ha il controllo e la consapevolezza dei propri movimenti, non si può parlare di un “istinto consapevole” o di un “corpo unico”. Lo YiQuan è un livello elevato del NeiJiaQuan e dovrebbe essere l’obiettivo di tutti i veri praticanti di arti marziali, invece di diventare il rifugio di pugili o artisti marziali che non hanno avuto successo nella loro disciplina.
In Cina, lo YiQuan è considerato la più grande delle arti marziali interne e i veri maestri di YiQuan sono molto ricercati dai praticanti e dagli amanti delle arti marziali. Tuttavia, in Occidente, lo YiQuan viene spesso sottovalutato a causa della completa ignoranza su cosa significhi praticare il vero ZhanZhuang e lo Shili. Lo YiQuan viene erroneamente chiamato “box dell’intenzione”, ma in realtà può essere molto più complesso di un semplice “combattimento istintivo” fatto di movimenti caotici del “mi passa per la testa questo movimento e quindi faccio questo movimento seguendo il mio pensiero”. Senza la consapevolezza di sé stessi, non si può parlare di “istinto consapevole” o di un “corpo unico”. Nelle arti marziali interne, non si utilizza semplicemente il corpo con cui si è nati, non si utilizza soltanto la catena cinetica ma si crea un “corpo unico” attraverso il QiGong del ZhanZhuang.
La catena cinetica nel contesto della lotta da strada rappresenta un aspetto cruciale per la generazione della massima forza nel momento dell’impatto del pugno. Essa si compone di una sequenza di movimenti e della corretta coordinazione degli elementi del corpo al fine di ottenere un trasferimento ottimale dell’energia lungo la catena.
Inizialmente, l’energia viene prodotta attraverso l’impulso generato dalla spinta delle gambe contro il terreno. Successivamente, questa energia viene trasferita al bacino, il quale si impegna in una rotazione in avanti insieme al busto. Attraverso tale rotazione, l’energia viene quindi trasferita alle spalle, le quali a loro volta la trasmettono all’arto superiore coinvolto nell’esecuzione del pugno. La rotazione del busto e delle spalle contribuisce ad aumentare la velocità del pugno, mentre l’impiego delle gambe e del bacino permette di generare una maggiore potenza.
È essenziale eseguire la catena cinetica in maniera fluida e sincronizzata, in modo che l’energia possa essere trasmessa in modo efficiente lungo tutto il percorso. L’acquisizione di una tecnica adeguata e un allenamento mirato possono contribuire allo sviluppo e all’ottimizzazione della catena cinetica, favorendo così la generazione di una forza maggiore nei pugni.
Lo Yiquan non utilizza solamente la catena cinetica ma anche il Fali del “corpo unico” .
Un colpo Fali è un colpo esplosivo che viene eseguito istantaneamente e simultaneamente, utilizzando tutte le cellule del corpo nello stesso istante. L’energia accumulata nel corpo viene rilasciata in modo rapido e potente, generando una grande forza concentrata in un breve lasso di tempo. Questo tipo di colpo richiede una buona coordinazione interna, il rilassamento dei muscoli non necessari e la tensione coordinata dei muscoli che sono coinvolti nell’azione. L’obiettivo è concentrare l’energia in un punto specifico e liberarla in un’unica esplosione.
D’altra parte, un colpo da catena cinetica si basa sul principio della trasmissione della forza attraverso il corpo, come una frusta che si muove da muscolo a muscolo. In questo caso, l’energia viene generata e trasmessa attraverso una sequenza di movimenti fluidi e concatenati. Ogni segmento del corpo contribuisce al movimento successivo, creando un flusso continuo di forza che viene gradualmente amplificato fino all’impatto finale. Questo tipo di colpo richiede una corretta coordinazione dei movimenti e una buona trasmissione della forza lungo l’intera catena cinetica.
La differenza principale tra i due approcci è quindi nella modalità di generazione e rilascio della forza. I colpi Fali utilizzano un’esplosione istantanea e simultanea di energia accumulata in tutto il corpo, mentre i colpi da catena cinetica sfruttano la trasmissione graduale di forza attraverso una sequenza di movimenti fluidi e concatenati.
Entrambi gli approcci hanno i loro vantaggi e possono essere utilizzati in diverse situazioni. I colpi Fali sono spesso utilizzati per colpire con potenza immediata e sorprendente, mentre i colpi da catena cinetica possono essere più adatti per colpire con fluidità e continuo impulso. La scelta dell’approccio dipende dalle preferenze personali del praticante e dalle esigenze specifiche dell’azione o della tecnica utilizzata.
Il QiGong è importante per lo sviluppo del 真题爆发力 (zhēntí bàofā lì) poiché lavora direttamente sull’energia interna, sulla forza e sulla coordinazione del corpo. Attraverso la pratica del QiGong, si possono ottenere diversi benefici che possono influenzare positivamente la capacità di esprimere una forza esplosiva.
Ecco alcuni modi in cui il QiGong può influenzare il 真题爆发力 (zhēntí bàofā lì):
- Colonnello del corpo: Il QiGong aiuta a sviluppare una postura corretta, una buona allineamento e una base solida. Questo favorisce la stabilità e la potenza nel trasferimento della forza nel corpo.
- Cultivare l’energia interna: Il QiGong lavora sull’accumulo, la circolazione e l’equilibrio dell’energia interna (qi) nel corpo. Un’adeguata pratica del QiGong può aumentare l’energia disponibile per l’espressione della forza esplosiva.
- Controllo del respiro: Il QiGong pone una forte enfasi sulla respirazione consapevole. La respirazione profonda e coordinata durante la pratica del QiGong può migliorare l’efficienza respiratoria e la capacità di rilassamento del corpo, favorendo così la generazione di una forza esplosiva.
- Concentrazione mentale: Il QiGong richiede un’attenzione focalizzata e una consapevolezza del corpo. Questa capacità di concentrazione e presenza mentale può essere trasferita all’espressione della forza esplosiva, migliorando la coordinazione e la precisione dei movimenti.
- Rilassamento e riduzione dello stress: Il QiGong è noto per i suoi effetti calmanti e rilassanti sul sistema nervoso. Ridurre lo stress e la tensione nel corpo può favorire una migliore qualità del movimento e una maggiore capacità di esprimere la forza in modo efficiente.
Per questo motivo, queste discipline vengono chiamate “Arti Alchemiche” (NeijiaQuan), poiché trasformano tutto l’essere dall’interno mediante esercizi di mente (Yi) ed energia (Qi). È importante sottolineare che il QiGong non può essere appreso in modo autodidatta, come molti pensano erroneamente influenzati dalla corrente New Age che promuove l’idea che “ognuno sia maestro di se stesso”. L’esperienza di vita e la meditazione sicuramente contribuiscono a una maggiore consapevolezza, ma la pratica richiede anche un serio lavoro di “Alchimia” NeiJia, che va oltre l’esplorazione di tecniche sperimentali. Sono tecniche di trasformazioni.
È fondamentale comprendere che l’esperienza personale e la meditazione devono essere accompagnate da un insegnamento adeguato per apprendere correttamente il QiGong e le arti marziali interne.