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Fortunatamente le mie ricerche sono state (e sono tuttora) finanziate da tre amici che mi vogliono molto bene, credono in me e amano ovviamente la cultura tradizionale cinese sia buddista che taoista. Questi tre membri della mia “famiglia cinese” non vogliono assolutamente che il patrimonio culturale dell’arte del “Tao” e “Zen” venga disperso per colpa della società (e il pensiero) di oggi ma anzi, desiderano che queste conoscenze, possano diffondersi anche in occidente per aiutare l’umanità a crescere: se solo si insegnasse meditazione alle elementari e medie, sicuramente si vivrebbe in un altro “ambiente” (un altro mondo). Quando una persona si distacca da se stessa, si distacca anche dal mondo che lo ospita e quindi inizia spesso inconsapevolmente, a trattare male sia la propria persona che il mondo che la circonda.

Più il mondo starà bene (il mondo è vivo e non morto come tanti pensano) e più staremo bene anche noi che lo abitiamo e abbiamo quindi bisogno di lui, ma più noi staremo male e più andremo a danneggiarlo. Ultimamente per il beneficio di pochi individui, stiamo facendo del male al “nostro” mondo e quindi anche a noi stessi, c’è assolutamente bisogno di ritrovare il “centro” e riprendere a vivere in relazione ai cicli della natura e non solo quelli aziendali.
Non pensiamo più che ci sia un Paradiso o una legge Karmica (che può farci tornare “nella prossima vita” i problemi che non siamo riusciti a risolvere in questa), non abbiamo più una concezione spirituale di cosa sia davvero giusto e cosa sia davvero sbagliato per la nostra evoluzione; l’umanità sta andando alla deriva, sta cadendo in una lussuria sfrenata che porterà avanti solo chi di spirituale ha davvero poco.

L’imprenditore HuGe vive nel caos del capitalismo cinese ma solamente per avere la possibilità di aiutare (con finanziamenti) i monaci tibetani e i monaci buddisti; a BeiJing HuGe è uno degli Imprenditori che, insieme a ZhouGeLiDong fanno più beneficenza ai monasteri e alle associazioni che preservano la filosofia antica cinese. Sono loro che in questi anni mi hanno aiutato a portare avanti le ricerche verso il vero NeiJiaGong, se io sono riuscito a ritirarmi per scrivere il libro “Diario di un Taoista” (sulla mia esperienza in Cina e il ZhanZhuang Gong), e se sto continuando a fare un sacco di esperienza e ricerca tra templi e palestre sconosciute è solo merito loro, perché sono loro che finanziano il mio studio e sperano che attraverso di me, anche l’occidente possa apprendere la vera filosofia antica che ha dato origine alla grande conoscenza del Tao.

L’imprenditore HuGe che finanzia le mie ricerche

LiDong e’ ricca di famiglia, in Cina fa la tatuatrice e ama tantissimo il ZhanZhuang, è una mia cara amica da più di 10 anni e anche lei finanzia le mie ricerche

ZhouGe e’ considerato mio zio cinese e anche lui contribuisce alla mia formazione

I monasteri e i maestri che cerco io, non sono quelli che hanno i siti internet e accettano chiunque vada a trovarli con qualche soldo in mano, io cerco la verità e la verità molto spesso è nascosta anche ai cinesi stessi, serve davvero molto tempo e pazienza per trovare l’ago nel pagliaio.

Se vogliamo migliorare il mondo dobbiamo prima migliorare noi stessi. Purtroppo nelle scuole solitamente ci insegnano solamente un mestiere, un occupazione, un modo per mantenerci e far girare l’economia della società in cui viviamo (ci insegnano una specializzazione) e quasi mai ci insegnano a gestire le nostre emozioni e a regolarizzare e bilanciare il “cuore” e il “pensiero” e quindi, troppo spesso anche se ci sono nazioni che economicamente crescono sempre di più, la popolazione di queste nazioni ha sempre più problemi psicologici e di natura depressiva: nessuno ci insegna a gestire “lo Yin e lo Yang” e a essere “uomini”, siamo il nulla nell’universo …e non comprendiamo che se davvero non ci fossimo più (se davvero fossimo il nulla), nemmeno l’universo esisterebbe (non comprendiamo l’importanza della nostra esistenza).

L’esperienza del Confucianesimo e delle filosofie antiche cinesi ci insegnano a regolarizzare le emozioni, uccidere l’ego e diventare persone migliori.
I buddisti che credono che il mondo possa cambiare, investono sui templi e sulla cultura tradizionale in generale, pensano che se tutti facessero un “lavoro” su se stessi, il mondo potrebbe sicuramente cambiare in meglio. Io devo moltissimo a HuGe, ZhouGe e LiDong perché se non fosse stato per loro, non sarei mai riuscito a girare la Cina portando avanti le mie ricerche, né tantomeno sarei qui adesso a parlare della B.Y.T.C. (scuola italiana di diffusione delle “arti interne” cinesi).
Ovviamente in Italia dovremo cercare di diffondere il più possibile la cultura del NeiJia senza però regalare nulla a nessuno, non bisogna snaturare il lignaggio antico ne “regalare le perle ai porci” (che comprenderebbero a malo modo e avrebbero un arma che non saprebbero gestire), le tecniche tradizionali non sono commerciabili (e non sono per tutti), commerciale un qualcosa che per millenni è rimasto “segreto” è contro tradizione e sicuramente inutile perché la gente per comprendere, deve arrivarci gradino per gradino (non col portafoglio in mano e la presunzione d’imparare alla svelta tutto il “sistema”); il “TuiShou” per esempio è un esercizio di “Yi” e non di “Li” muscolare, ma per allenare lo “Yi” che modella la forma del “Shen” trasformandola in “Li” (interno) ci vogliono anni di studio QiGong.

Anche in Cina le tecniche e le conoscenze tradizionali del NeiJia Gong si stanno perdendo nella “globalizzazione” e nelle nuove generazioni (che sono completamente sradicate), ma non per questo vengono vendute al mercato o svalutate, la gente che può comprendere l’importanza della tradizione e del lavoro sull’auto elevazione spirituale è sempre meno ma quelli che capiscono che la vita non è solo questa materiale (di questi 100 anni di vita da trascorrere sulla terra) sono molto motivati nella ricerca della verità e nella “salvezza” (dell’anima) e davvero possono con pazienza e impegno, riuscire a far chiarezza nel buio che offusca questo periodo. In Cina c’ è una visione più ambia della vita in quanto il pensiero della reincarnazione pone l’attenzione non solo ad una vita (come succede qui) ma ad un evoluzione crescente in diverse vite ..ovvero bisogna risolvere i “problemi” di questa vita per non averli più (non ritrovarli ancora) nella vita futura e quindi non c’è stanchezza o pigrizia del “fare” (dell’agire)  ma solo una grande vitalità d’azione per migliorare costantemente (e anche questo è “Yi” che gestisce la “forma d’azione” chiamata “Xing”) la propria posizione; non ci sono perdite di tempo e sieste sul divano per chi sa che se è ancora su questo mondo, significa che ha ancora molto lavoro da fare, non c’è stanchezza per chi lavora ora (in questa vita) per migliorare dopo (nella vita futura) ma solo un enorme consapevolezza del “fare” e vivere l’“eterno presente”.
Un mondo tutto uguale dove le tradizioni vengono schiacciate e distrutte (dalla globalizzazione) anche nei ricordi delle nuove generazioni che inconsciamente imitano perfettamente (e a volte esageratamente) il modello di vita che propone (più che altro) il governo americano è nocivo per il “cuore” dei “cittadini comuni”, che si trovano improvvisamente con tanta tecnologia ma un taglio netto dal cordone ombelicale che li teneva uniti e radicati alla logica e filosofia di pensiero creato in millenni di esperienze umane (esperienze dei loro predecessori – che potrebbero comunque esser sempre loro dal punto di vista buddista delle reincarnazioni della “ruota della vita”).

E’ molto importante il “pensiero” perché è il “pensiero” che crea l’azione e il “giudizio”: per questo motivo per cambiare in meglio il mondo, alcuni buddisti e taoisti finanziano su progetti di diffusione delle filosofie antiche di “pensiero”: se penso A agisco in A se penso B agirò in B, e controlli il pensiero dei cittadini controlli una nazione, è molto importante uscire dal “sonno” e riprendersi in mano la propria vita.
Le trazioni e le discipline che per anni e anni i nostri antenati si sono tramandati (con fatica e costanza) stanno velocemente scomparendo (per il volere di pochi) e la gente, anche se economicamente più produttiva è però sempre meno equilibrata e consapevole (e quindi “ammalata”).

Sono all’interno dell’“Associazione Scambi Culturali tra Cina e India” per quanto riguarda lo sviluppo spirituale e per ora le miei ricerche vengono finanziate da amici che credono in me e desiderano che io possa imparare bene la tradizione cinese del NeiJia Gong, per divulgarla anche all’estero (in quanto vista come patrimonio dell’umanità); ovviamente viaggiare, scoprire maestri nascosti e imparare le loro “tecniche” costa denaro, tempo e fatica e se non si hanno persone che aiutano in questa impresa è difficile seguire un percorso di ricerca completa vista la complessità della realtà cinese. Anche la “società” dei monaci ShaoLin non è proprio come si pensa, nemmeno il buddismo è come lo vedono in occidente (che difatti hanno spesso una comprensione cristiana o “New Age” del buddismo appunto perché partono a comprendere un’altra filosofia di vita, da un punto di vista cristiano o “New Age” che ovviamente influenza la loro comprensione finale (la mente influenza ciò che l’occhio vede e l’orecchio sente) e quindi per capire davvero come funziona la “mente” cinese che ha creato l’agopuntura e il NeiJiaGong serve tanto tempo, tanta pazienza e tanta volontà.

In occidente si trova ben poco sulla vera pratica spirituale nata dalla filosofia antica cinese, si trova più che altro una sorta di “New Age” arricchito di fantasia che “semplifica” (in modo fumettistico) ed interpreta (in modo più che altro occidentale) tutti gli studi millenari delle filosofie orientali.

L’occidentale ha talento ma tante volte manca di didattica e umiltà. Non c’è questa grande comprensione di cosa davvero sia il NeiJia Gong e nemmeno esiste una reale comprensione di cosa sia veramente lo “Yi” e il “Qi” (elementi fondamentali per la pratica del NeiJia Gong); c’è una confusione terribile dietro il significato degli ideogrammi “Yi” e “Qi” e addirittura anche i due semplici ideogrammi che compongono il “Fang Song” vengono tradotti come “rilassamento” ma è ovvio (per chi pratica) che “Fang Song” non ha il significato occidentale di rilassamento. Non si può guardare in modo occidentale le “pratiche interne” orientali, come scrivevo nel libro “Diario di un taoista” bisogna comprendere la filosofia da cui nascono per poterle gestire e dominare.

L’Associazione B.Y.T.C. che ho fondato in Italia col consenso dei maestri anziani di YiQuan, NeiJia Gong e XinShen di BeiJing, si pone l’obbiettivo di diffondere anche in occidente le reali pratiche di evoluzione spirituale e difesa marziale nate appunto dalla filosofia tradizionale taoista e buddista (che ho imparato in tutti i miei anni di ricerche in Cina grazie all’importante all’appoggio di HuGe, LiDong e il grande ZhouGe).

In occidente il concetto di “forza” è “giudicato” in modo diverso da come lo è in oriente, lo “spirito” anche è compreso in modo differente e anche la vita in generale è diversa; non si odia chi ha più di noi (bellezza, soldi, qualità ecc) perché se ha più “cose” di noi ci sarà un motivo che non sta comunque a noi comprendere, non esiste il concetto di uguaglianza (perché non siamo tutti allo stesso livello di reincarnazione ne allo stesso livello spirituale) e non esiste il concetto di “un ricco non può andare in paradiso” perché il materiale fa parte di questa vita e quindi è da ricercare quanto lo spirituale, lo Yin e lo Yang sono entrambi da allenare, senza oltrepassare la “linea” ma da coltivare entrambi, se si hanno soldi a sufficienza si avrà anche il tempo per “studiare la vita” (attraverso il NeiJia Gong) e se si ha tempo per “studiare la vita” si può anche evolvere spiritualmente, Kungfu in cinese significa anche “tempo” (non solo arte marziale) perché in passato è chi aveva tempo che poteva passare le giornate ad allenare il Kungfu, in passato le “tecniche interne” erano studiate solo dai ricchi in quanto i poveri dovevano pensare solamente a zappare e quindi è ovvio che non potevano trovare il tempo per pensare anche all’“alchimia interna” e allo “spirito”.

Io parlo perfettamente la lingua cinese e ho un sacco di conoscenze, se volessi lavorare con questo potrei guadagnare molto bene anche solamente col fatto del mandarino, della conoscenza della cultura asiatica e delle conoscenze personali ma invece passo le giornate a tradurre testi antichi cinesi, a praticare il QiGong e a cercare Istruttori da formare; anche io come LiDong, HuGe e ZhouGe penso che queste “tecniche” antiche possano servire tantissimo in occidente.

Gli Istruttori attuali e gli aspiranti Istruttori danno motivo di pensare che a breve la B.Y.T.C. potrà farsi conoscere molto bene a livello nazionale e internazionale perché c’è molto talento, e il talento accostato a disciplina e metodo può trasformarsi in “perfezione” e “genio”.
Siamo molto soddisfatti della “famiglia” che si sta creando in Italia e sappiamo che con volontà e costanza potremo crescere davvero tanto.