il drago e il tempio
In questa scultura in legno non vediamo rappresentati solamente i vari Buddha cinesi ma vediamo rappresentato un cammino di vita spirituale (come nella pergamena del TaiJiTuRenShen taoista, bisogna saper vedere dietro ciò che si presenta alla superficie): in basso alla scultura abbiamo il praticante che combatte con il “grande dragone”, l’animale più potente che possa esserci, quello più pericoloso per l’uomo, quello che si incontra subito dopo aver fatto la scelta di scalare la montagna (quello che si incontra dopo aver deciso di iniziare a praticare seriamente cambiando la propria visione della vita) il drago (le difficoltà) arrivano quando vogliamo cambiare modo (schema) di vivere …poi si vede nella scultura anche il praticante che cavalca sereno la tigre, domina quindi la bestia, controlla ovvero i Chakra inferiori ..quelli legati agli istinti primordiali, al sesso, al possesso, all’ego ..quindi si presume che esso abbia sconfitto il dragone ed abbia imparato anche a dominare (non uccidere ma addomesticare) le proprie tentazioni (il proprio lato animale, materiale) …e si vede che beve seduto sopra la tigre, quindi si nutre del Qi dei Chakra (Vasi) Inferiori ….dopodiché vediamo rappresentato anche il praticante che danza libero e felice in segno di pace interiore e riconciliazione con le forze dell’universo …poi ancora lo vediamo in un continuo di esperienze mistiche che lo portano infine in cima alla montagna, nel Tempio (al sicuro e riparato) in cima la vetta, padrone del mondo visibile (con la chiave della Matrix nelle proprie mani).
Dalla base alla cima, esistono migliaia di esperienze mistiche e migliaia di stati d’animo e stati di consapevolezza da dover sperimentare e superare per un evoluzione spirituale corretta.
Ci sono persone che passano vite interne per andare dalla fase di “lotta” contro il Drago e la pace che si trova nel Tempio che ripara da intemperie.
Certamente si può sbagliare strada ma non importa, non bisogna scoraggiarsi, ci si ricarica di energia universale e poi si riprende il giusto sentiero per il Tempio e la felicità globale.
Nel tempio si può contemplare sereni perché non esistono Dragoni a quelle altitudini (sono già stati sconfitti). Anche nella realtà solitamente i Templi venivano costruiti in cima la montagna perché cosi, solamente i puri di cuore e i veri amanti della pratica potevano salire su fino dai monaci …solo il cuore poteva dare la forza all’animo, di scalare la montagna; le persone insicure, i curiosi e i delinquenti si scoraggiavano nel vedere sentieri difficili da percorrere e scalinate di pietra con migliaia di gradini, solo chi davvero desiderava praticare seriamente e cambiare vita poteva superare la prova della scalata …una volta non esistevano elicotteri ne esistevano funivie, chi aveva la pazienza di salire fino in cima era un vero praticante, un vero credente …i curiosi rinunciavano e i ladri non provavano nemmeno ad andare su solo per curiosare e anche se dopo essere saliti avessero trovato qualcosa, l’avrebbero dovuta poi riportare con fatica fino a giù con grande fatica.
I monaci non hanno mai avuto posti facili da raggiungere perché il raggiungimento del monastero era già una prova indispensabile che mostrava la volontà dell’aspirante praticante.
Guardiamo sempre oltre le apparenze perché i saggi dell’antichità hanno nascosto nella loro filosofia anche grandi verità (e “segreti” di altre realtà) tenute appunto “nascoste” agli occhi della massa ma visibili ai “conoscitori-eletti” (questo secondo la teoria del destino della “teoria yuanfenzhaoshen”).Se si vuole approfondire bisognerebbe leggere in cinese l’antico testo “wujidadaorenliyoumi” che è molto simile (ma molto molto più complesso) alla spiegazione gnostica dei discepoli di Gesù secondo la quale ogni discepolo rappresenta un lato del nostro essere (per esempio Tommaso e’ la parte di noi che anche se permette la pratica, da una parte non crede (non “sente”) fino nel fondo del cuore (e dell animo) e quindi vuole sempre “testare” prima di dirigere completamente la fede dell”l’intenzione”) …vuole quindi prima di”decidere di credere”, testare coi fatti per comprovare con la ragione ciò che avvertiva col cuore (quindi decide sopratutto con la testa): cerca di mettere la testa e la ragione a testimonianza di ciò che in realtà va oltre la ragione, ha paura di credere lo sbagliato perché non si fida pienamente del proprio sentire e perché la sua ragione e’ molto radicata nella sua cultura (nel modo di pensare e agire). Molto spesso anche la filosofia asiatica “parla” attraverso archetipi e nasconde l’alchimia dell’essere dietro storie e immagini che la massa non può comprendere senza una corretta iniziazione.