“DEMONI” TIBETANI

Se dai ad una bambina una lavatrice giocattolo ed una bambola, questa bambina crescerà forse con l idea che usare la lavatrice vera ed avere un figlio vero sia una bella cosa …fin da bambini veniamo “indirizzati” all’interno di una società, fin da piccoli cercano di farci piacere una cosa piuttosto che un’altra, se dai le armi giocattolo (anche le pistole ad acqua) ad un bambino (facendolo giocare e divertirsi a sparare agli amici) e gli compri anche i soldatini ..questo bambino crescerà con delle idee e delle abitudini a riguardo, diverse da un bambino che magari è cresciuto con suo cane e il suo orsacchiotto ….ma nella città cinese di ChengDu (tre ore di aereo da BeiJing) sapete qual è il giocattolo che va per la maggiore ?
I genitori non comprano ai loro figli i vestitini della Barbie americane…non inculcano le idee (abitudini) dell’acquisto (e consumismo) ai bambini fin dalla loro tenera età ma comprano bensi’ dei giocattoli che riprendono la cultura TIBETANA e BUDDISTA; questi giocattoli sono amati anche dagli adulti che fanno delle vere e proprie collezioni di settore.

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Qui sotto una “Poesia Tibetana” (tradotta da Giacomella Orofino) molto particolare che parla dei Demoni per come li intendeva la prodigiosa Ma gcig ( mistica buddhista tibetana della corrente Vajrayana “nata” il 1055 o 1062  e “morta” il 1150 o 1158).

«La radice di tutti i demoni è la propria mente.

Quando, nel percepire un qualsiasi fenomeno,
si prova attrazione e poi desiderio,
si è catturati dai demoni.
Quando nella mente si afferrano i fenomeni
come se fossero oggetti esteriori,
si è contaminati.

I demoni sono di quattro categorie:
i demoni tangibili
(la cui base sono gli oggetti esteriori),
quelli intangibili
(la cui base sono le rappresentazioni mentali),
i demoni del compiacimento
(la cui base è il desiderio di ottenimento)
e i demoni dell’orgoglio
(la cui base è la discriminazione dualistica).
Ma tutti i demoni sono compresi
in quelli dell’orgoglio.

I demoni tangibili sono numerosi:
nel momento in cui i fenomeni
appaiono davanti ai sensi,
se si discrimina ciò che si desidera
da ciò che invece si rifiuta,
[ecco che sorgono] i demoni tangibili.
Così, nel percepire i fenomeni come concreti,
ci si incatena alla ruota dell’esistenza.

Essendo la forma vuota per sua natura,
non si provi desiderio per essa,
ma si mediti sul vuoto.

Quando non si prova alcun desiderio verso le forme,
si è liberi dal demone del credere nell’eternità.

Quando non si concettualizza il vuoto,
si è liberi dal demone del credere nel nulla.

La manifestazione dei fenomeni visibili
non può essere impedita,
ma se essi non vengono considerati concreti
la nostra visione si manifesta come luce.

Allo stesso modo ci si libera dai suoni,
dagli odori, dai sapori, dal tatto e dalla mente.

La mente stessa è il demone intangibile.

Viene invece definito tangibile
il demone che sorge attraverso le porte dei sensi.

I fenomeni che si manifestano agli organi dei sensi
si interrompono immediatamente
nello stato di liberazione spontanea
e si trasformano nella grande,
indissolubile Tenebra*».